Tante volte da piccoli ci è stato detto che dovevamo stare al sole, o quanto meno stare alla luce, per almeno una mezz’ora al giorno, così saremmo cresciuti sani e forti? Tutto vero, ma c’è una spiegazione razionale, non si tratta certo di una delle solite tradizioni culturali, che comunque hanno sempre un fondo di verità. Stare alla luce aiuta a produrre la giusta quantità giornaliera di vitamina d, che ci aiuta a mantenere un corretto livello di calcio e di fosforo nel sangue. Questo significa appunto crescere sani e forti, ma nel caso degli adulti, e soprattutto degli anziani, mettersi al riparo anche dal rischio di osteoporosi, alcune forme tumorali e ipertensione.
Cos’è la vitamina D e dove si trova
La vitamina D comprende differenti tipologie di questa vitamina, ma per quanto riguarda la nostra salute quelle che più incidono sono la vitamina D2, o ergocalciferolo, e la vitamina D3, o colecaciferolo. Se la vitamina D2 è sintetizzata dalle piante, la vitamina D3 è sintetizzata dall’uomo, ovvero, la produciamo noi proprio grazie alla luce. Infatti, la pelle esposta ai raggi solari UV sintetizza la vitamina D. In realtà però questa vitamina si trova anche in diversi alimenti. Tra questi, possiamo trovare la vitamina D nel pesce, nel fegato di merluzzo nella fattispecie, in certi latti addizionati e nelle uova.
Carenza di vitamina D sintomi e rimedi
In genere non è facile rendersi conto di essere carenti di vitamina D perché si fatica ad associare i sintomi, ma se ci si espone per poco tempo alla luce del sole, si dovrebbe fare un rapporto tra i sintomi e iniziare a insospettirsi. Solitamente tra i sintomi principali si possono riscontrare dolori di vara entità alle ossa, debolezza muscolare, spossatezza, sudorazione alle mani, cattivo umore, capelli e unghie fragili e rovinate, pelle spenta. Si tratta di sintomi molto comuni, facilmente imputabili anche allo stress. Tuttavia è bene farsi subito visitare dal medico perché la carenza di questa vitamina può causare disturbi anche gravi, tra cui anche forme depressive.
Generalmente, se non si è arrivati ad avere disturbi molto seri, si può integrare la vitamina sia con gli alimenti che con l’esposizione alla luce, nei casi più importanti anche con degli integratori alimentari come per esempio nel caso di bambini che vivono in paesi dove non c’è la possibilità di esporsi per il giusto tempo alla luce solare. Quindi tra i rimedi sicuramente c’è quello di trascorrere molto più tempo al sole, o comunque all’aria aperta e introdurre nella propria alimentazione cibi contenenti vitamina D.
Quantità giornaliera di vitamina D
Età | Bambini | Uomini | Donne | Gravidanza | Lattazione |
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Fino a 13 anni | 5 mcg (200 IU)* | ||||
Dai 14-18 anni | 5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
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Dai 19-50 anni | 5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
5 μg (200 IU) |
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Dai 51-70 anni | 10 μg (400 IU) |
10 μg (400 IU) |
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Oltre 71 anni | 15 μg (600 IU) |
15 μg (600 IU) |
40 IU (unità internazionale) equivalgono ad 1 mcg. |
* 40 IU (unità internazionale) equivalgono ad 1 mcg.
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